Il ciclismo come metafora della vita: una storia comico-riflessiva firmata da Francesco Stella, in scena a Mentana con Giuliano Calandra, per la regia di Nicola Pistoia

22 Lug , 2023 - Recensioni

Il ciclismo come metafora della vita: una storia comico-riflessiva firmata da Francesco Stella, in scena a Mentana con Giuliano Calandra, per la regia di Nicola Pistoia

Daniele e Nicola, sono due colleghi, ma anche due amici e soprattutto due impresari di onoranze funebri. Due “becchini”, insomma. L’uno sorridente e sempre gioviale con la passione per il ciclismo, sport che considera metafora della vita. L’altro, invece, demoralizzato e insoddisfatto di un lavoro di cui avversa molti aspetti.

E’ l’alba. Daniele (Francesco Stella) e Nicola (Giuliano Calandra) si ritrovano sperduti in mezzo alla campagna, senza benzina e con un funerale che li attende. Intorno a loro solo distese di fieno, cielo e cicale, non un’anima viva. Aspettando i soccorsi, i due hanno l’occasione per fare un bilancio delle loro vite, per aprirsi un po’ di più l’uno con l’altro. Competono a raffiche di battute senza tregua in un duello comico continuo, in cui alla risata s’alterna, improvvisa, l’emozione. Proprio come ad una salita segue una discesa, ricalcano la competizione epica tra Coppi e Bartali, amici ed eterni rivali. Come tra la vita e la morte, con cui i due becchini si confrontano ogni giorno. Daniele, il figlio del titolare, è abituato fin da piccolo a quel lavoro così particolare, Nicola invece freme per trovare un’occupazione che non lo faccia sentire in imbarazzo nei confronti del prossimo.

Da sinistra, Francesco Stella e Giuliano Calandra in scena (Ph.Margherita De Donato)

23 luglio ore 21:30 Terza edizione della rassegna teatrale all’aperto “Applausi a scena aperta” presso i giardini dell’Ara-ossario garibaldino a MENTANA – INGRESSO LIBERO

In “CHI MUORE SI RIVEDEFrancesco Stella (appassionato ciclista, ndr), ha scelto di affrontare come autore (qui il suo curriculum) un tema che risulta sempre scabroso come quello della morte e lo fa lanciando un messaggio positivo, nonostante tutto, con il dovuto rispetto per la stessa e per la sofferenza che causa. Come durante una tappa ciclistica di montagna, dove la fatica devastante costituisce l’unica via per arrivare in cima, così anche nel dolore, talvolta, c’è un significato, una rivelazione. Quella che fa capire quanto la strada intrapresa sia sbagliata e che è lecito cambiare, come in una volata in piedi sui pedali. “Un uomo solo è al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi” (radiocronaca dell’epica tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949 fatta dal giornalista Mario Ferretti).

Su Instagram, F.Stella scrive: “Monte Gennaro, Marcellina. La Salita ti mette a nudo. Ti mostra chi sei veramente”

ALLORA TUTTI IN SELLA, RICORDANDO CHI E’ VOLATO VIA

Francesco Stella confida su Instagram: “Nel giugno del 2020, prima di salire per la prima volta su una bici da corsa, li guardavo come matti e come tutti, prima di insultarli, pensavo: “ma chi glielo fa fare?”. 365 giorni dopo, 11.000 km e una pandemia alle spalle, forse l’ho capito. E per festeggiare mi sono regalato 173 km e 2.000 m e spicci di dislivello, assieme a due compagni leggendari. Sì, oggi l’abbiamo fatta grossa…” (vedi foto)

5 giugno 2021: Riserva naturale Lago di Vico (fonte: Instagram)

Gradevolissimo nella sua altalena di sorrisi e commozione, lo spettacolo “Chi muore si rivede” è stato inserito nella Top 20 teatrale del 2018 dalla rivista on line “Media & sipario”.

Il regista Nicola Pistoia
Bicicletta in scena presso i giardini dell’Ara-ossario garibaldino a Mentana (Ph. Margherita De Donato)

Margherita De Donato


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