Marco Zordan visto da vicino

12 Ott , 2024 - Protagonisti

Marco Zordan visto da vicino

Marco Zordan ha cominciato a formarsi professionalmente nel 1996, laureandosi al DAMS. Il suo percorso professionale lo vede poi nel 2000 in teatri come il Manzoni, l’Eliseo, il Vascello, il Brancaccio, il Vittoria ed il Teatro Olimpico. Quest’ultimo lo ha visto protagonista di “Che disastro di commedia” e “Che disastro di Peter Pan”, le versioni italiane dei pluripremiati successi americani, per la regia di Adam Meggido.

Marco Zordan in scena al Teatro Olimpico in “Che disastro di commedia” (Foto di Claudio Cavalloro)

Si è specializzato all’Accademia Silvio D’Amico in Commedia dell’Arte e nel rapporto tra teatro e sociale, affiancando alle attività puramente attoriali, anche quelle di insegnamento nelle scuole. Come direttore artistico, gestisce lo spazio del Teatro Trastevere di Roma. Con i suoi compagni di avventura vi coltiva la passione per il teatro vero, sincero, per tutti. E’ l’organizzatore della rassegna “La città di tutti”, un progetto sull’inclusione di ogni tipo – sociale, culturale, etnica, religiosa – ed affronta tutto ciò che è ostacolo ad una città accogliente. Alla sua seconda edizione. quest’anno ha scelto come tema I DIRITTI UMANI.

Manifesto de “La città di tutti”

Per l’Estate di San Lorenzo 2024 ha recitato in piazza dell’Immacolata nella pièce di Veronica Liberale “E fummo vivi” , in cui vestiva i panni del Sor Capanna (l’unico personaggio ispirato a un figura realmente esistita) che con la sua chitarra ha accompagnato il pubblico nello svolgersi della storia, ambientata a Roma negli anni tumultuosi tra 1921 e il 1922.

Zordan è anche un grande appassionato di Gianni Rodari, in quanto lo reputa “uno che pensava con la sua testa, che usava la fantasia, e che pensava che con Le Fiabe, si potesse cambiare il mondo”. Di recente è tornato in scena con lo spettacolo “Dalla parte della cicala – Vita di Rodari Giovanni” , scritto da Veronica Liberale sul palco con lui, per la regia di Fabrizio Catarci, Zordan ha dichiarato di essere ogni volta contento di recitare per raccontare “la coerente, intensa e immaginifica vita di Gianni Rodari”.

Nei panni di Rodari in “Dalla parte della cicala – Vita di Rodari Giovanni”

Zordan, protagonista del monologo “Giacche arancioni e manici di scopa – Memorie tragicomiche di un netturbino sentimentale” (Credits: social dell’artista)


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