In una notte di primavera del 1938, su una nave che da Palermo lo avrebbe riportato a Napoli, Ettore Majorana scompare. Tutto avrebbe fatto pensare ad un suicidio. Eppure fin dal principio fu subito chiaro che….
Un intrigante thriller alla ricerca della soluzione dell’enigma che si cela dietro la scomparsa del giovane fisico catanese ne “La Scomparsa di Majorana”, adattamento del celebre volume di Leonardo Sciascia, rappresentato al Teatro Marconi dal 22 al 24 novembre da Loredana Cannata, Giada Colonna, Alessio Caruso e Roberto Negri, per la regia di Fabrizio Catalano.
Scienza senza etica e il problema del nucleare al centro della pièce teatrale, che non è soltanto uno spettacolo di denuncia, ma anche uno scavo all’interno di un essere umano diverso, tormentato e soprattutto solo di fronte al proprio rovello e al resto dell’umanità.
Pur non integrandosi mai perfettamente, Majorana faceva parte del gruppo dei “ragazzi di via Panisperna“, giovanissimi ricercatori dell’Istituto di fisica teorica dell’Università di Roma, i cui studi si sarebbero rivelati fondamentali per la costruzione della bomba atomica. Il team di lavoro, formato da Oscar D’Agostino, Emilio Segrè, Edoardo Amaldi e Franco Rasetti sotto la guida di Enrico Fermi verso la fine degli anni venti del secolo scorso, era incentrato sulla comprensione della struttura e del funzionamento del nucleo dell’atomo e del fenomeno della radioattività, il cui impatto non si limitò al mondo della fisica, ma influì in maniera diretta sul corso della storia contemporanea, aprendo la strada allo sviluppo dell’energia nucleare e condizionando l’esito della Seconda guerra mondiale.
Il regista Fabrizio Catalano, nipote di Sciascia (entrambi nella foto di apertura -fonte: FB Teatro Marconi), ha raccontato In un’intervista di qualche tempo fa per la testata Quarta Parete: “Il 3 maggio 1975, Sciascia, insieme a Moravia e a Segrè – uno dei fisici che aveva partecipato negli USA alle ricerche che avevano condotto alla bomba atomica –, è ospite della radiotelevisione della Svizzera italiana, in una trasmissione che commemora il trentennale della fine dell’ultimo conflitto mondiale. Nel corso della trasmissione, vengono mostrate immagini di esplosioni nucleari, e mio nonno ha l’impressione che Segrè le sogguardi compiaciuto. Questa impressione viene poco dopo confermata da un aneddoto, che lo stesso Segrè racconta, di un operaio che gli aveva baciato la mano per ringraziarlo d’aver contribuito a inventare quell’arma micidiale. Sciascia ebbe in quel momento la consapevolezza che, concentrati sulle loro ricerche e sulle loro ambizioni, o addirittura accecati dalla vanità, anche a trent’anni di distanza gli scienziati del progetto Manhattan non si erano resi conto di cosa avevano creato. Indignato – parola abusata ma ritengo corretta in questo caso – da tutto ciò, mio nonno, quella stessa estate, scrisse questo libro incatalogabile – saggio, pamphlet, docufiction – che è “La scomparsa di Majorana”
«La fisica è su una strada sbagliata. Siamo tutti su una strada sbagliata» (Ettore Majorana, 1906 – 1938).
Margherita De Donato
LOREDANA CANNATA CE NE PARLA QUI
E’ una notte d’agosto del 1945. Il clima è quello delle rappresaglie dei partigiani. Quattro personaggi si dividono la scena, che rappresenta uno studio in un ospedale di provincia, in cui un uomo, avvolto in una tunica da monaco, rifiuta di rivelare la propria identità ad un commissario di pubblica sicurezza, che crede di riconoscere nei suoi tratti quelli di Ettore Majorana, a cui ha dato la caccia per tanto tempo. Chiamata a identificare il giovane scienziato dileguatesi nel nulla, è presente Laura Fermi, la moglie dell’illustre premio Nobel. Con loro c’è anche una ex partigiana che, dopo aver ucciso, è tornata ad indossare il camice bianco, stavolta per guarire. Per tutta la notte, oltre l’alba, daranno vita ad una sorta di processo, dove l’imputato si trasformerà in accusatore, da inquisito in voce della coscienza, fino al tragico scioglimento dell’enigma.
TEATRO MARCONI
dal 22 al 24 novembre 2024
“La Scomparsa di Majorana”
Di Leonardo Sciascia – Adattamento di Fabrizio Catalano
Regia di Fabrizio Catalano
Con Loredana Cannata, Giada Colonna, Alessio Caruso, Roberto Negri
Compagnia: LAROS
Organizzatore: MANIA TEATRO SRLS