Spiando cosa avviene nell’adattamento di Marco Zadra dell’Hotel del libero scambio in scena al Teatro Ghione

19 Mar , 2024 - Recensioni

Spiando cosa avviene nell’adattamento di Marco Zadra dell’Hotel del libero scambio in scena al Teatro Ghione

Se ne vedono delle belle, grazie agli scatti di scena di Valerio FacciniSiete pronti alla carrellata fotografica? Partiamo!

Il teatro è un luogo magico, dove la gente s’incontra, parla, scherza, piange, ride delle tragedie, riflette sugli eventi più buffi….qualche volta si addormenta pure, ma ciò non avviene mai se in scena c’è Marco Zadra con le sue trovate comiche dal ritmo sostenuto, grazie anche ad una trama che si presta a continui colpi di scena, come ne “L’Hotel del libero scambio” (suo adattamento del brillante classico della commedia francese “L’hotel du libre échange”: tre atti, scritti da Georges Feydeau con Maurice Desvallières e rappresentati in prima assoluta nel dicembre 1894 al Théâtre des Nouveautés di Parigi. Nel 1896 ci fu la prima rappresentazione italiana al Teatro San Carlino di Napoli).

Un Feydeau attualizzato dallo stile di Zadra, con tanti elementi tipici della sua maniera di fare teatro, che rendono il testo e la messa in scena godibile da un pubblico esteso dagli adulti ai bambini.

SINOSSI della commedia

AL TEATRO GHIONE dal 4 al 7 aprile

Siamo alla fine dell’Ottocento, a Parigi. Lo smemorato e divertente imprenditore Achille Piglet (Marco Zadra) corteggia un po’ maldestramente la signora Marcella Paillardin (Marta Degli Esposti). Lui ha una moglie sempre imbronciata (nei panni di Matilde Piglet si alternano Antonella Salerno e Paola De Paolis), lei un marito assente e poco affettuoso (Alessandro Frittella). I due decidono di darsi appuntamento in un particolare albergo dedicato alle passioni extraconiugali, gestito da Bastien Bernajacques (Claudio Contini)… Peccato che anche l’architetto Hercule Paillardin, il marito della signora, quella sera sarà lì per motivi di lavoro!
Giulia Zadra è perfetta nei panni e negli atteggiamenti di Vittoria, l’esuberante cameriera di casa Piglet. Ha una passione esagerata per Massimo (a turno Francesco Ranieri/Ettore Sagretti/Flavio Cannata), un impacciatissimo secchione, nipote di un amico di Piglet, e riuscirà a portarlo nell’albergo con sé, proprio nella stessa sera!
A seguito delle indagini fatte dal distratto e comicissimo commissario Boucard (David Palmieri), sarà la cameriera Vittoria che alla fine la pagherà per tutti?

Attenti a Francesca Pausilli nei panni di una bambina di otto anni, Carolina Mathieu, che qui sembra un angioletto, ma in realtà in certe situazioni si trasforma quasi fosse posseduta

Marco Spampy è Casimiro Mathieu, l’amico balbuziente di Achille Piglet. È afflitto dal maltempo che gli crea un blocco psicologico, pertanto quando piove inizia a balbettare e coinvolge tutti nei suoi lunghi e goffi tentativi di parlare. Anche lui sarà fra gli ospiti dell’albergo insieme a sua figlia Carolina, una bambina assai dispettosa ed irriverente
Mathieu in preda al suo balbettio meteoropatico che Piglet cerca di fargli passare

PROVE DELLE COREOGRAFIE

Zadra e Spampy in un simpatico siparietto con il buffo “balletto” dai movimenti ritmati in stile Stanlio & Ollio

Del numeroso castoltre a Marco Zadra e Marco Spampy, fanno parte anche Giulia ZadraAlessandro Frittella, Antonella SalernoFrancesca PausilliSilvia De VittorioFrancesco Raineri, Ettore Sagretti, Marta Degli Esposti, Claudio Contini,  José de la PazDavid Palmieri, Paola De Paolis Flavio Cannata.

Scenografie e costumi sono di Francesca Romana Misiti e Marco Zadra. Le foto di scena di Valerio Faccini.

Biglietto: platea 28,00 euro / galleria 23,00 euro

ACQUISTA su TicketOne

Gli allievi della CdS Academy possono rivolgersi in segreteria: 3286077138

TEATRO GHIONE (Via Delle Fornaci, 37) Tel. 06 6372294 / Cell. 3280183987 – 3341411532 – info@teatroghione.it

Georges Feydeau (1862-1921) è il più grande autore comico dopo Moliere. Le commedie degli “intrecci” di Feydeau portano in scena le vicissitudini familiari della vita quotidiana di mariti e mogli, traditi e traditori, bisbetici, falsi, ruffiani e vittime. La qualità principale del teatro di Feydeau è una fantasia sconfinata, che riesce a far mantenere un’apparenza di credibilità alle situazioni più assurde. Questa fantasia si esercita anche nell’invenzione d’incidenti e qui pro quo, che complicano la vita ai personaggi. Tra intrecci, fraintendimenti, colpi di scena e situazioni imbarazzanti, le risate fanno da padrone. Racconta di lui Jean Cocteau: «Feydeau non parlava mai del suo teatro, componeva di nascosto, come un vizio. Il teatro era il suo “vizio”. E in esso riversava la sua umanità e la sua fantasia più folle.»

Margherita De Donato


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